Tacito Historiae (Storie) libro V

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Historiae libro V

6,50 €

Disponibilità: IMMEDIATA -

Esente Iva

ISBN: 9788883221767

Edizione: 1995

Tags: Interlineare, Traduzioni

Categoria: Classici Latini

Editore: Editrice Ciranna

Autore: Tacito

Historiae (Storie) libro 5 di Tacito, lo trovi in vendita online con la traduzione interlineare, la costruzione diretta, le note ed i verbi.

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In vendita online il Historiae libro V di Tacito con: la traduzione interlineare, la costruzione diretta, le note ed i verbi.

 

Historiae libro 5 analisi e riassunto

Historiae (Storie) è un'opera storica scritta intorno al 105 d.C. da uno degli storici più importanti dell'antichità, il senatore romano Publio Cornelio Tacito. Le "Storie" di Tacito sono la sua prima opera di carattere storigrafico, ed è costituita si pensa da 14 libri, e solo i primi cinque sono giunti sino a noi, dal primo al quarto completi ed il quinto solo parziale, tutti gli altri sono andati perduti; difatti si presuppone che lo storico romano racconti nelle sue Historiae gli avvenimenti che vanno dal 69 al 96 d.C., ossia dalla morte di Nerone sino a quella di Domiziano., ma essendo in possesso solo dei primi cinque libri gli anni ai quali possiamo fare riferimento con certezza sono solo il 69 ed il 70 d.C. , ossia circa 30 anni prima della stesura dell'opera nella quale racconta le guerre civili, la morte degli imperatori Galba, Otone e Vitellio, l'assedio di Gerusalemme e la prima guerra giudaica.

In tutta l'opera delle Historiae è ben chiara la posizione politica di Tacito, fin dalla prefazione egli apprezza gli storici dell'età repubblicana e scredita quelli del principato, troppo servili e assoggettati al potere; egli attraverso dialoghi diretti dei personaggi narrerà in maniera imparziale i vari imperatori. Tacito era un convinto sostenitore del principato, unico rimedio per la stabilità e la pace dell'impero, gli imperatori erano troppo legati ai voleri delle legioni, queste potevano far cadere o salire al trono un imperatore con grande facilità, anche se non erano appartenenti direttamente a Roma, ne è la dimostrazione la rapida successione di Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano; con il principato invece si aveva una forma di democrazia più vicina a quella repubblicana, si tenevano le legioni lontane dalla politica conservandone al tempo stesso il potere del Senato, a patto però che detta successione avveniva per adozione e non per eredità, in questo modo si otteneva un duplice vantaggio, non vi erano lotte per l'ascesa al trono degli eredi ed i futuri imperatori venivano scelti per le loro qualità e non per il legame di parentela, come difatti Nerva fece scegliendo Traiano come suo successore, il quale oltre ad essere molto popolare si rivelò capace di tenere unite tutte le legioni.

Nel libro 5 delle Historiae, Tacito racconta la guerra contro gli Ebrei che portò all'assedio di Gerusalemme. L'opinione di Tacito sul popolo ebraico era allineata con quella dei suoi compatrioti dell'epoca, egli nutriva nei confronti degli Ebrei non solo pregiudizi ma un'avversione che sfociava in odio e disprezzo, per Tacito essi erano soltanto un popolo di arroganti e spregiudicati, ottusamente chiusi nella venerazione del loro unico dio,  non riconoscevano e non temevano la sacralità dell'imperatore e delle leggi romane, per Tacito e per i romani in genere era un atto di superbia non accettabile.

Vendita Online dell' Historiae libro 5 di Tacito - (Edizione Ciranna).