Orazio Satire libro 2

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Satire libro II

7,50 €

Disponibilità: IMMEDIATA -

Esente Iva

ISBN: 9788883221385

Edizione: 1994

Tags: Interlineare, Metrica, Traduzioni

Categoria: Classici Latini

Editore: Editrice Ciranna

Autore: Orazio

Satire libro 2 di Orazio, un classico latino acquistabile online con il traduttore e testo latino a fronte, versione interlineare, costruzione diretta, note e metrica

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In vendita online le Satire libro 2 di Orazio con: traduttore e testo latino a fronte, versione interlineare, costruzione diretta, note e scansione metrica.

 

Satire di Orazio analisi

Le satire sono un componimento scritto dal poeta romano Quinto Orazio Flacco, suddivisi in due libri scritti in momenti diversi, le Satire libro 1 raccoglie 10 componimenti e fù pubblicato intorno al 35 a.C. mentre ne le Satire libro 2 troviamo altri 8 componimenti e pubblicato intorno al 30 a.C. La metrica utilizzata dall'autore è quella classica dell'esametro ed i temi trattati spaziano invece dai vizi della civiltà romana, all'avarizia, all'adulterio, alla vita quotidiana sino all'incontentabilità dell'animo umano, egli però non attacca mai gli uomini ma i vizi in quanto tali, la sua è una satira morale volta a condannare i vizi e non i viziosi, e mirata a cercare un giusto equilibrio nelle cose senza eccedere oltre i limiti.

Nel libro I de le Satire di Orazio troviamo un tono molto più aggressivo che nel secondo, ove entrato nel circolo di Mecenate (consigliere dell'imperatore Augusto a cui dedica alcune satire primo libro) è più riflessivo e moderato. In etrambi i libri Orazio comunque si ispira alla satira luciliana, alla quale però non risparmia delle critiche definendole rozze e violente.

Satire libro 2 riassunto

Il secondo libro de le Satire si suddivide come detto in otto componimenti con argomenti variegati, che a differenza delle prime diece del libro primo troviamo un approccio molto più mirato al dialogo con altri interlocutori piuttosto che alla narrazione, ed ancor meno si evince la satira moralistica che risulta più scemata e meno compatta.

Nella prima satira del secondo libro l'autore narra il dialogo tra un poeta satirico ed un esperto di diritto sulle difficoltà e rischi della sua professione. Nella seconda satira elogia la semplicità della vita di campagna, enorme virtù saper vivere in maniera sobria e frugale, ed attacca la vita scellerata piena di vizi e fatta di bisogni superflui degli uomini ricchi e civilizzati. Nella terza critica i sapienti, che secondo la corrente stoicistica erano i soli non pazzi rispetto all'umanità. Nella quarta, attraverso la figura del filosofo greco Cazio parla di cibo e dell'arte culinaria. Nella quinta viene raccontato il dialogo tra Ulisse e l'indovina Tiresia. La sesta satira elogia la vita campestre, che serena e tranquilla e bastevole per esser felici, e detto concetto viene espresso a mezzo della parabola del topo di campagna e del topo di città. Nella settima satira avviene il dialogo tra Orazio ed il servo Davo, il quale accusa il padrone di non essere realmente libero poichè a sua volta soggetto come una marionetta ai voleri di un altro padrone, e tirando in ballo la morale stoica disquisisce su chi è veramente libero, non il ricco o il povero, lo schiavo o il padrone, ma soltanto il sapiente che conscio di se stesso e della sua moralità nulla lo impaurisce o lo turba, nè la povertà nè la morte. Nell'ottava ed ultima satira del libro 2 si svolge ancora un dialogo, tra Orazio e l'amico Fundanio che commentano le prelibatezze del cibo mangiato al banchetto di Nasidieno, non risparmiando però a quest'ultimo ed al suo banchetto una vena d'ironia.

 

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