Tacito - De origine et situ Germanorum

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La Germania

7,00 €

Disponibilità: ENTRO 15 GIORNI

Esente Iva

ISBN: 9788883221774

Edizione: 1995

Tags: Interlineare, Traduzioni

Categoria: Classici Latini

Editore: Editrice Ciranna

Autore: Tacito

De origine et situ Germanorum di Tacito, lo trovi in vendita online con la traduzione latina a fronte, versione interlineare, costruzione diretta e note.

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In vendita online il De origine et situ germanorum (Germania) di Tacito con: traduzione latina a fronte, versione interlineare, costruzione diretta e note.

 

De origine et situ Germanorum (Germania) analisi

Il De origine et situ Germanorum (Germania) è l'unica opera latina di carattere etnografico giuntaci sino a noi. L'autore di Germania è l'oratore e politico romano Publio Cornelio Tacito , che la scrisse intorno al 98 d.C. , lo stesso anno in cui scrisse "Agricola". L'opera è nota per lo più col titolo "Germania" e racconta gli aspetti geografici ed i costumi della terra e delle tribù germaniche.

L'opera è suddivisa in due parti, nella prima Tacito descrive gli aspetti puramente geografici e climatici della Germania, nonché i suoi abitanti con gli usi, costumi e le leggi che li governano; nella seconda parte Tacito realizza invece un vero e proprio catalogo con notizie particolareggiate sui popoli che vanno dal Reno al Danubio. Tuttavia Tacito non è mai stato nelle terre germaniche, e si suppone che la fonte principale dalla quale abbia tratto le notizie sia il "Bellae Germaniae" di Plinio il Vecchio (scrittore romano), rivisitandole ed adattandole per ammodernare l'opera, traendone anche qualche spunto ed informazione dal "De Bello Gallico" di Giulio Cesare.

 

De origine et situ Germanorum (Germania) riassunto

In Germania, Tacito nel raccontare le terre e gli aspetti di queste popolazioni, le mette in contrapposizione col popolo romano, i Barbari seppur ingenui e sempliciotti erano un popolo sano e pieno di energie, valorosi guerrieri dediti alla monogamia e la fedeltà e non inclini alla corruzione, al contrario di quello romano rammolito dai vizi di una civiltà più evoluta. Non per questo però nega critiche ai germani, definendoli comunque come dei pigri ubriaconi capaci solo di compiere barbarie.

Questi concetti sulle tribù germaniche espresse da Tacito avevano tuttavvia un velato sottofondo politico, il suo intento nel definire i barbari era quello di sottolinearne la pericolosità, soprattutto quelli confinanti, e gli storici presuppongono che la stesura di Germania scritta proprio durante il regno di Traiano non sia del tutto casuale, egli voleva porre l'attenzione sulla minaccia che un popolo primordiale ma forte come quello germanico potesse rappresentare per Roma, e destare l'imperatore affinché prendesse decisivi provvedimenti contro questa imminente minaccia.

 

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